Social Media: un universo in espansione
I social media hanno cambiato le regole, i tempi e i presupposti della comunicazione.
Rappresentano, ormai, lo spazio pubblico all’interno del quale si confrontano idee e opinioni, si articola il dibattito su temi e questioni di stretta attualità, si sperimentano nuove forme d’espressione, si propagano messaggi politici, si vendono (e si acquistano) prodotti e servizi di aziende, imprese e startup e, più in generale, si svolge una parte non irrilevante della vita di milioni di donne e uomini.
Social media: grandi reti di relazioni
I social media si strutturano su piattaforme digitali web-based che permettono la creazione e la condivisione di contenuti, ma, e qui sta al punto, dipendono sempre più dalla possibilità fornita agli utenti (a tutti gli utenti!) di iscriversi e interagire reciprocamente creando social community attive e dinamiche.
La straordinaria capacità di tessere grandi reti di relazioni formali e informali attorno a interessi comuni (dei veri e propri “network”, appunto) definisce e distingue i social media dai mezzi e dagli strumenti del passato. Proprio grazie al continuo e costante scambio di informazioni, e al progressivo coinvolgimento degli utenti, i social media, infatti, hanno ridefinito i vecchi paradigmi accelerando la spinta verso una comunicazione orizzontale, partecipata e interattiva.
Un universo in espansione
4,5 miliardi di persone, nel mondo, hanno accesso a internet. Di queste, 3,8 miliardi (circa la metà della popolazione globale) utilizza i social media. Se il tempo medio trascorso online è di circa 6 ore e 40 minuti al giorno, gli utenti passano più di 2 ore solo sui social media; privilegiando, nella stragrande maggioranza dei casi, l’accesso da mobile.
Analizzando dati, numeri e statistiche, Aran Ali, prima su Visual Capitalist e poi sul portale del World Economic Forum, ha scritto che i social media “sono penetrati praticamente in tutti gli aspetti della vita moderna” e che con la crescita degli utenti internet prevista nei prossimi anni è possibile che “l’universo dei social media possa espandersi ulteriormente” (A. Ali, Visualizing the social media universe in 2020).
In un contesto storico e sociale in cui le barriere tra online e offline sono cadute e le soglie della cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” si avvicinano, con i relativi processi di digitalizzazione e trasformazione tecnologica a ricordarci quanto la nostra vita è diversa rispetto a 10, 20 o 30 anni fa, i social media sono quindi diventati fondamentali anche per specifiche attività: si pensi all’advertising, al crowdfunding, al marketing; per dirne alcune.
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Con oltre 2,5 miliardi di utenti mensili e le entrate in rapida crescita, Facebook è – e resta – il social media più utilizzato al mondo. E questo nonostante le difficoltà legate alla diminuzione degli utili netti e alla grande (e tuttora aperta) questione sull’inefficiente contrasto alla diffusione di informazione false. Facebook è la cornice ideale per mettere in contatto e far interagire utenti di luoghi, lingue, culture e condizioni differenti; per trovare, condividere e commentare notizie sull’attualità; o ancora per aggiornarsi sulle ultime iniziative di brand, imprese, partiti politici, enti e organizzazioni. Inoltre, grazie ai numerosi strumenti offerti agli inserzionisti, rimane la piattaforma migliore per cercare di aumentare la propria visibilità attraverso l’advertising.
Per Mark Zuckerberg l’acquisizione di Instagram, nel 2012, è stata funzionale al mantenimento del successo di Facebook. Ha infatti consentito di differenziare, variare e migliorare il servizio offerto agli utenti, sfruttando tutte le potenzialità di una piattaforma agile e versatile (si pensi all’introduzione di Instagram Stories nel 2016 e di Reels nel 2020). Una piattaforma incentrata sulla condivisione di scatti personali, sulla forza espressiva delle immagini, sulla possibilità di “seguire” uno o più influencer e, soprattutto, sul coinvolgimento di un pubblico giovane. Come dimostrano i numeri, il trend è in crescita: solo in italia gli utenti attivi sono oltre 20 milioni.
Attraverso fasi diverse dalla fondazione nel lontano 2006, alcune delle quali hanno fatto intravedere un irreversibile declino, Twitter è riuscito a reinventarsi e rinnovarsi; trovando spazio in un mercato complesso. Già da due anni, infatti, Twitter registra un aumento della redditività e per di più l’emergenza Coronavirus ha incrementato il numero di persone che lo usano. “Social network istituzionale per eccellenza”, secondo la rivista Inside Marketing, è il social media dell’informazione rapida e istantanea, presidiato, in particolar modo, da utenti appartenenti a realtà politiche, editoriali, culturali e artistiche.
Un biglietto da visita, un CV digitale, un’opportunità per farsi conoscere e per promuovere se stessi e la propria attività (inesistente prima dell’avvento dei social media). Linkedin è tutto questo e, nonostante sia frequentato da meno utenti di Facebook, Instagram e Twitter, svolge un’importante funzione di “matching” in campo professionale e lavorativo. Consente infatti di creare profili personali e aziendali che possono essere aggiornati e valutati, dando la possibilità di sviluppare relazioni interpersonali e trasversali in un mercato in evoluzione.
YOUTUBE
È la più nota piattaforma di condivisione e visualizzazione video, ha ormai 15 anni di vita e, nel tempo, si è dimostrata fondamentale per l’advertising online. YouTube compete con la televisione e i programmi in streaming: e sembra stia vincendo. Ha infatti registrato un fatturato di oltre 15 miliardi di dollari nel 2019, quasi il doppio rispetto al 2017, e la società madre Alphabet (la holding a cui fa capo anche Google) continua a investire per migliorare la qualità e la quantità di servizi offerti. YouTube Music (unito a quello che una volta era Google Music) e YouTube Premium (che fornisce musica e contenuti senza pubblicità su abbonamento) sono due esempi delle nuove soluzioni proposte. Il futuro di YouTube è ancora da scrivere, e probabilmente non sarà legato soltanto ai semplici video.
TIKTOK
Il 2020 è stato l’anno di TikTok. Social media innovativo che punta sulla condivisione di brevi video musicali (spesso sotto i 60 secondi) e che, anche grazie a un algoritmo estremamente preciso, ha riscosso un successo internazionale. Di proprietà di ByteDance, azienda cinese con sede a Pechino, TikTok è tuttora al centro di una controversia con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che, temendo ingerenze dirette da parte del governo cinese nella gestione dei dati raccolti, vorrebbe impedirne o limitarne l’utilizzo negli USA. In ogni caso, e certo non è poco, TikTok ha mostrato una stupefacente attrattività nei confronti dei giovanissimi (15-24 anni).
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